lunedì 9 maggio 2011

Nuovo sito

Ciao a tutti!
Ho deciso di passare a Wordpress per avere un po' più di flessibilità nel layout del sito (che non ho ancora sfruttato molto). Ho anche registrato un dominio per il sito, che riempirò anche con diverso materiale non direttamente legato a traduzioni... Ecco a voi il nuovo sito: New Fractals

venerdì 29 aprile 2011

Cosa è Creative Commons

Creative Commons è un'organizzazione non-profit il cui scopo è promuovere una concezione di copyright basata sul concetto di "alcuni diritti riservati", anziché "tutti i diritti riservati". L'organizzazione ha rilasciato diverse licenze, chiamate . Tali licenze permettono all'autore di un'opera di comunicare quali diritti vogliono riservarsi e quali vogliono rinunciare a beneficio del pubblico, o di altri autori.

Riportando quanto detto nel sito italiano di Creative Commons:
Il detentore dei diritti puo' non autorizzare a priori usi prevalentemente commerciali dell'opera (opzione Non commerciale, acronimo inglese: NC) o la creazione di opere derivate (Non opere derivate, acronimo: ND); e se sono possibili opere derivate, puo' imporre l'obbligo di rilasciarle con la stessa licenza dell'opera originaria (Condividi allo stesso modo, acronimo: SA, da "Share-Alike"). Le combinazioni di queste scelte generano le sei licenze CC, disponibili anche in versione italiana.
In rete ho trovato questa immagine riassuntiva:


Va notato che le licenze CC sono non sono esclusive: se l'autore vuole accordarsi per offrire altri diritti a tutto il pubblico o anche solo a qualcuno, può farlo fin tanto che non riduca i diritti altrui (ad esempio, pur avendo pubblicato un lavoro con licenza Non Commerciale, l'autore può accordarsi con una casa editrice per farne una stampa commerciale, dando loro i diritti di utilizzare il lavoro in ambito commerciale).

Cosa c'entra Creative Commons con questo sito?
Intanto la licenza applicata al primo libro che sto traducendo, For the Win, di Cory Doctorow è una licenza Creative Commons. Inoltre, queste licenze chiariscono in maniera semplice quali diritti ciascuno ha nei confronti delle opere che sono state pubblicate con esse: ho quindi la certezza di fare qualcosa di legittimo e legale traducendo qualsiasi testo che abbia una licenza che ne permetta la modifica.
Questo mi permette di lavorare serenamente.

"Queste persone vogliono permettere determinati utilizzi del loro lavoro"
Chi usa le licenze Creative Commons?
Vi voglio indicare una pagina sul sito internazionale di Creative Commons in cui vengono presentati alcuni dei più noti utilizzatori delle loro licenze, http://creativecommons.org/who-uses-cc La pagina è in inglese, ma di facile comprensione (i simboli e i nomi sono piuttosto riconoscibili, anche non conoscendo la lingua).







Nota: non so a chi attribuire queste immagini (eccettuato il logo iniziale, preso direttamente dal sito di Creative Commons). Se ne conoscete l'autore (o se siete l'autore), vi prego di contattarmi.

giovedì 28 aprile 2011

For the Win, di Cory Doctorow - Parte 1, Scena 1



Parte I: I giocatori e i loro giochi, i lavoratori e il loro lavoro


Scena 1

Questa scena è dedicata al BakkaPhoenix Books a Toronto, Canada. Bakka è la più antica libreria specializzata in science fiction del mondo e ha fatto di me il mutante che sono oggi. Sono entrato lì per la prima volta quando avevo 10 anni e ho chiesto qualche consiglio. Tanya Huff (si, la Tanya Huff, ma all'epoca non era una scrittrice famosa!) mi portò sul retro nella sezione dell'usato e mise nelle mie mani una copia di "Little Fuzzy" di H. Beam Piper, cambiando la mia vita per sempre. A 18 lavoravo da Bakka -- presi il lavoro di Tanya quando lei si ritirò per scrivere a tempo pieno -- e imparai lezioni che mi sono servite tutta la vita riguardo al come e al perché la gente compra libri. Penso che ogni scrittore dovrebbe lavorare ad una libreria (e un sacco di scrittori hanno lavorato al Bakka negli anni! Per il trentesimo anniversario della libreria pubblicarono una antologia di storie di scrittori del Bakka che includeva lavori di Michelle Sagara (AKA Michelle West), Tanya Huff, Nalo Hopkinson, Tara Tallan --e me!)

BakkaPhoenix Books: 697 Queen Street West, Toronto ON Canada M6J1E6, +1 416 963 9993


Dentro al gioco, i personaggi di Matthew uccidevano mostri, come facevano ogni notte. Ma stanotte, mentre Matthew, pensoso, afferrava con le bacchette un involtino dal suo guscio di polistirene, lo immergeva nella salsa rossa e calda e se lo cacciava in bocca, il suo piccolo squadrone stava facendo qualcosa di straordinario: avevano iniziato a vincere.

C'erano otto monitor sulla scrivania, disposti in due file da quattro, quella superiore poggiata su uno scaffale che aveva comprato dal rottamaio di una vecchia signora, di fronte al mercato di Dongmen. Lei gli aveva anche venduto i monitor, scuotendo la testa all'idiozia di lui: in un'epoca in cui tutti volevano schermi a 30 pollici, perché voleva questa collezione di minuscoli display a 9 pollici?

Così che potessero tutti stare sulla sua scrivania.

Non molte persone potevano giocare simultaneamente con otto account diversi di Svartalfaheim Warriors. Per prima cosa la Coca Cola (che possedeva il gioco), aveva impiegato un sacco di programmatori per prevenire che più di un gioco potesse girare su di un singolo PC, così dovevi in qualche modo avere otto PC in una sola scrivania, e sulla stessa avere otto tastiere e otto mouse e abbastanza spazio per gli involtini e un portacenere e una pila di fumetti indiani e quella stupida ascia da guerra che Ping gli aveva dato e i suoi blocnotes e il sui album per gli schizzi e il suo portatile e...

Era una scrivania affollata

Ed era rumorosa. Aveva posizionato otto paia di altoparlanti a poco prezzo, ciascun paio incollato al proprio monitor, aveva abbassato il volume in maniera che ne venisse fuori il normale ronzio di Svartalfaheim -- il cozzare delle asce, il ruggito dei giganti del ghiaccio, la musica soprannaturale degli elfi neri (che suonava un sacco come quelle demo di programmi per tastiere elettriche che sua madre aveva fabbricato per tutta la sua vita). Ora stavano tutti emettendo il rumore dei casinò, il rumore della paga, mentre il suo raid iniziava a ripulire il tutto. Il gold riempiva i loro account. I suoi personaggi erano dei troll -- in Svartalfaheim era elfi contro troll, anche se c'erano un'espansione che permetteva di giocare gli elfi chiari e un qualche genere di albero semovente -- ed aveva appena concluso un dungeon istanziato che era il covo di un principe minore degli elfi scuri. Il covo era solo di difficoltà media, con un sacco di mostri da poco all'inizio, poi qualche gruppo di carne da cannone degli elfi scuri da buttar giù, qualche trappola, poi il boss di fine livello, un mago che doveva essere buttato giù dagli spell-caster del party di Matthew mentre i guaritori li guarivano e i tank uccidevano qualsiasi cosa cercava di attaccarli.

Fin qui tutto bene. Matthew aveva attraversato e mappato il dungeon nella sua seconda nottata in quel mondo, una run veloce che mostrava che poteva aspettarsi di fare 400 gold in circa 20 minuti, che era un pessimo modo di guadagnarsi da vivere. Ma Matthew prendeva degli ottimi appunti, e fra i suoi appunti c'era il fatto che l'ultimo gruppo di guardie aveva droppato un po' di mareridtbane, che era parte del potente incantesimo Living Nightmare nella nuova espansione. C'erano giocatori in tutta la Germania, la Svizzera e la Danimarca che stavano comprando piante di mareridtbane a 800 gold l'una. La sua run iniziale gli aveva procurato cinque di queste piante. Ciò portava il guadagno totale che ci si poteva aspettare dal dungeon a 4.400 gold in 20 minuti, quindi 13.200 gold all'ora -- il che, al valore odierno, voleva dire circa 30$, o 285 Renminbi.

Il che era -- ci pensò un secondo -- più di 71 ciotole di involtini.

Jackpot.

Le sue mani volarono sui mouse, prendendo il controllo diretto della squadra. Adesso avrebbe lavorato per trovare il percorso ottimale nel dungeon, poi sarebbe andato all'internet cafè Houda per vedere con chi poteva fare delle run con lui. Con un po' di fortuna poteva fare -- i suoi occhi guardarono verso l'alto  mentre pensava nuovamente -- un milione di gold sfruttando il dungeon se fosse riuscito a convincere tutto l'internet cafè a lavorarci. Avrebbero venduto i gold man mano che lo producevano, e prima che gli amministratori di sistema della Coca Cola si fossero accorti che c'era qualcosa di sbagliato, avrebbero ricavato quasi 3000$ dal gioco. Questo era l'affitto di un anno, per il lavoro di una notte. Le sue mani tremarono mentre apriva il blocco per appunti su una nuova pagina e iniziava a scrivere con la mano sinistra mentre con la destra si lavorava il gioco.

Stava per chiudere il blocco per appunti e andare all'internet cafè-- doveva procurarsi degli involtini strada facendo, poteva fermarsi per prenderli? Aveva i soldi per permetterseli? Ma aveva bisogno di mangiare. E di caffè. Litri di caffè -- quando la porta si aprì di schianto, sbattendo contro il muro prima di rimbalzare indietro ed essere nuovamente aperta con un calcio, lasciando entrare la fredda luce fluorescente dell'esterno nella piccola caverna che era la sua stanza. Tre uomini entrarono nella sua stanza chiudendo la porta dietro di se, riportando l'oscurità. Uno di loro trovò l'interruttore della luce e lo premette un paio di volte senza sortire alcun effetto, poi bestemmiò in mandarino e colpì con un pugno Matthew sull'orecchio così forte che gli fece ruotare la testa, facendola sbattere sulla scrivania. Il dolore fu accecante, bruciante, improvviso.

"Luce" comandò uno degli uomini, e la sua voce raggiunse Matthew attraverso il fischio acuto che sentiva nell'orecchio colpito. Impacciatamente, cercò a tentoni la lampada da scrivania dietro i fumetti indiani e la fece cadere. Uno degli uomini la prese e l'accese, puntandola dritta contro la faccia di Matthew, facendogli dolere gli occhi.

"Sei stato avvertito" disse l'uomo che l'aveva colpito. Matthew non poteva vederlo, ma non ne aveva bisogno. Riconosceva la voce, l'inconfondibile accento di Wenjhou, quasi impossibile da comprendere. "Ora, un altro avvertimento". Ci fu il suono di uno sfollagente telescopico che veniva aperto e Matthew si scostò, cercando di alzare le braccia a fare scudo alla testa prima che l'arma colpisse. Ma gli altri due ormai lo stavano tenendo fermo e lo sfollagente fischiò accanto al suo orecchio.

Ma non gli ruppe la mascella, né l'osso del collo. Fu invece lo schermo dietro di lui che distrusse, mandando ovunque piccoli, taglienti frammenti di vetro in una nuvola che sembrava espandersi in slow motion, colpendo la sua faccia e le sue mani. Un altro schermo fu colpito. E un altro. E un altro. Uno dopo l'altro l'uomo distrusse spassionatamente tutti gli otto schermi, emettendo piccoli grugniti da fumatore mentre lavorava. Quindi, con un grugnito più forte, afferrò uno degli scaffali e lo inclinò di lato facendo precipitare ciò che rimaneva dei monitor, che nella loro caduta trascinarono i fumetti, il contenitore del cibo, il posacenere, ogni cosa, prima sul tavolo e poi sul pavimento, con un fragore forte come un match di baseball in una vetreria.

Matthew sentì le mani sulle sue spalle stringere più forte e venne sollevato dalla sua sedia e messo di fronte all'uomo dal forte accento, l'uomo che aveva lavorato come supervisore alla fabbrica di Mr Wing, quasi sempre silenzioso. Ma quando parlava, tutti sobbalzavano, senza mai sapere se la sua rabbia sarebbe esplosa, se qualcuno di loro sarebbe volato a terra per poi tornare al dormitorio, quella sera, pieno di lividi e tagli, a volte piangendo nella notte chiamando i nomi dei genitori lasciati nelle provincie.

La faccia dell'uomo adesso era calma, come se la violenza contro le macchine avesse appagato quell'inappagabile prurito che gli faceva serrare e aprire i pugni tutto il tempo. "Matthew, Mr Wing vuole che tu sappia che pensa di te come a un figlio capriccioso, e non ce l'ha con te. Sei sempre il benvenuto a casa sua. Tutto ciò che devi fare è chiedere il suo perdono, e ti sarà dato." Era il discorso più lungo che Matthew gli aveva sentito fare, ed era carico di sorprendente tenerezza , così che fu una davvero una sorpresa quando l'uomo spinse il ginocchio contro le palle di Matthew, così forte da fargli vedere le stelle.

Le mani lo rilasciarono e lui cadde a terra, sentendo uno strano suono che realizzò dopo un momento essere la sua voce. Era a malapena cosciente degli uomini che si muovevano nella sua piccola stanza mentre boccheggiava come un pesce, cercando di portare aria ai polmoni, abbastanza aria per urlare all'incredibile dolore che si irraggiava dal suo inguine.

Ma sentì l'orribile rumore elettrico degli uomini che fulminavano con un taser il case che conteneva i suoi computer, otto schede separate, incastrate in un scatola metallica che aveva comprato dalla stessa vecchia signora. L'odore di ozono che seguì lo rispedì con la memoria al piccolo appartamento di suo nonno, l'odore della polvere che si bruciava sulla piccola stufa elettrica che l'uomo accendeva solo quando lui andava a visitarlo. Li sentì raccogliere i suoi appunti e colpire duramente il case del PC e infine tirarsi dietro la porta distrutta mentre uscivano. La luce della lampada da scrivania disegnava un folle ovale sul soffitto che Matthew osservò a lungo prima di alzarsi in piede, gemendo al dolore nei suoi testicoli.

Mentre zoppicava fuori nella notte, vide la guardia notturna dall'altro lato del corridoio. Era soltanto un ragazzo, persino più giovane di Matthew -- sedici anni, in un'uniforme che era di due taglie troppo grande per il suo torso emaciato, e un cappello che gli ricadeva in continuazione sugli occhi, così che doveva guardarti da sotto la visiera come un bambino che stesse indossando il cappello del padre.

"Sei OK?" disse il ragazzo. I suoi occhi erano spalancati, la sua faccia pallida.
Matthew si tastò il corpo, trasalendo al dolore nel suo orecchio e a quello acuto del collo.
"Penso di sì", disse.
"Dovrai pagare la porta", disse la guardia
"Grazie", disse Matthew. "Grazie mille."
"E' OK", disse il ragazzo. "E' il mio lavoro."

Matthew stringeva e riapriva i pugni mentre usciva nella notte di Shenzhen, zoppicando sotto le stelle e verso la luce al neon. Era quasi mezzanotte, ma Jiabin Road era ancora invasa da musica, cibo, venditori ambulanti e bagarini, vecchie signore che davano la caccia agli stranieri lungo la strada, tirando le loro vesti e offrendo loro "splendide giovani ragazze" in inglese. Non sapeva dove stava andando, quindi si limitò a camminare, veloce quanto poteva, cercando di scrollarsi di dosso, con quella camminata, l'enormità della sua perdita. Non era costato molto costruire i computer della sua stanza, ma non aveva molto con cui iniziare. Erano stati quasi tutto ciò che possedeva, escludendo i fumetti, pochi vestiti -- e l'ascia da guerra. Oh, l'ascia da guerra. Fantasticò di averla presa, facendola roteare come se fosse stato un elfo oscuro, e di sentire il sibilo della lama mentre questa tagliava l'area e il colpo carnoso mentre colpiva gli uomini.

Sapeva che era ridicolo. Non faceva a botte da quando aveva dieci anni. Era stato vegetariano fino all'anno precedente! Non avrebbe mai colpito qualcuno con un'ascia da guerra. Era inutile quanto lo erano i suoi computer distrutti.

Gradualmente, rallentò il passo. Ora era al di fuori dell'area centrale intorno alla stazione dei treni, nell'anello esterno del centro città, in una strada buia e tranquilla. Si appoggiò alle saracinesche di acciaio di una drogheria e mise le mani ai fianchi, lasciando dondolare la testa dolorante.

Il padre di Matthew era stato strano rispetto ai suoi amici -- un Cantonese che aveva avuto successo nella nuova Shenzen. Quando il premier Deng aveva cambiato le leggi così che il Delta del Fiume delle Perle diventasse la fabbrica del mondo, la provincia ancestrale della sua famiglia si era riempita, dal giorno alla notte, di gente delle province. Erano "saltati nel mare" -- avevano abbandonato i sicuri lavori governativi nelle fabbriche per cercare la loro fortuna qui nel sud della costa cinese -- e tutto era cambiato per la famiglia di Matthew. Suo nonno, un prete cristiano che era stato mandato ai campi di lavoro durante la Rivoluzione Culturale, non si era mai adattato al cambiamento, un problema che colpiva molti dei nativi cantonesi, che sembravano rimanere fermi mentre gli stranieri li superavano in corsa per diventare ricchi e potenti.

Ma non il padre di Matthew. L'uomo aveva iniziato come autista per il boss di una fabbrica di scarpe, imparando a guidare sul lavoro, arrivando vicino a distruggere l'auto più di una volta, anche se al padrone non sembrava interessare. Dopotutto, non era mai stato portato in macchina prima di arrivare nella grande Shenzen. Ma ebbe la sua opportunità quando l'uomo che preparava i pattern in cui tagliare le pelli per fare le scarpe si ammalò,  facendo cessare tutta la produzione mentre le ragazze che lavoravano sulla linea discutevano su quale fosse la migliore maniera di tagliare il cuoio per un ordine appena arrivato.

Il padre di Matthew adorava raccontare questa storia. Aveva sentito discutere l'argomento ampiamente per tutta una giornata, mentre la produzione andava a rilento e si era seduto sulla sua sedia e pensato, pensato, e poi si era alzato ed aveva chiuso i suoi occhi, visualizzando la calma dell'oceano fino a che il tuono del suo cuore era rallentato per tornare al suo ritmo normale. Poi era entrato nell'ufficio del proprietario e aveva detto "Boss, posso mostrarti come tagliare quelle pelli".

Non era un compito semplice. Le pelli erano tutte di forme leggermente identiche -- le mucche non sono identiche, dopotutto -- e alcune parti erano più pregiate di altre. La scarpa, un mocassino italiano, aveva bisogno di sei pezzi difersi per ogni lato, e solo alcuni di essi erano visibili. Le parti che erano all'interno della scarpa non dovevano essere per forza del cuoio migliore, ma quelle all'esterno si. Tutte queste cose il padre di Matthew le aveva assorbite sedendo nella sua sedia e ascoltando le discussioni. Aveva sempre amato disegnare, ed aveva una buona testa per lo spazio e il design.

E prima che il suo capo potesse buttarlo fuori dall'ufficio, prese il coraggio e afferrò una penna dalla scrivania e tirò fuori un pacchetto di sigarette vuoto accartocciato nel cestino -- costose sigarette straniere, utilizzate da tutti i proprietari di fabbrica per mostrare la propria ricchezza -- lo strappo aprendolo del tutto e disegnò una pelle di mucca, mostrando poi velocemente come le scarpe potevano essere ricavate dalla pelle con uno spreco minimo, un disegno che avrebbe tirato fuori dieci paia di scarpe per singola pelle.

"Dieci?" disse il capo.
"Dieci", disse orgogliosamente il padre di Matthew. Sapeva che il meglio che Mastro Yu, il tagliatore regolare, aveva mai ottenuto erano nove. "Undici, se si usa una pelle grande, o se si fanno scarpe piccole."
"Puoi fare questi tagli?".

Ora, prima di quel giorno, il padre di Matthew non aveva mai tagliato il cuoio in tutta la sua vita e non aveva idea di come tagliare il flessibile cuoio che veniva dal conciatore. Ma quella mattina si era alzato due ore prima del solito, prima che chiunque altro fosse sveglio, e aveva preso la sua giacca di cuoio, un regalo di suo padre per il suo diploma, che lui aveva tenuto con cura per dieci anni, aveva preso il più affilato coltello della cucina e aveva tagliuzzato in striscioline la giacca, facendo pratica finché non era stato in grado di tagliare con il coltello il cuoio negli stessi affidabili, efficienti archi che i suoi occhi e la sua mente potevano tracciare su di esso.

"Posso provare", disse, con modestia. Era nervoso per questa sua audacia. Io suo capo non era una brava persona, e aveva licenziato molti impiegati per insubordinazione. Se avesse licenziato il padre di Matthew, questi si sarebbe ritrovato senza lavoro e senza giacca. E presto avrebbe dovuto pagare l'affitto, e la famiglia non aveva risparmi.

Il capo lo guardò, guardò lo schizzo "Ok, prova."

E quello fu il giorno in cui il padre di Matthew smise di essere l'Autista Fong e divenne Mastro Fong, junior cutter all'Infinite Quality Shoe Factory. Meno di un anno più tardi era a capo dei tagliatori, e la sua famiglia prosperava

Matthew aveva sentito questa storia così tante volte crescendo che era in grado di recitarla parola per parola con suo padre. Era più che una storia: era la leggenda di famiglia, più importante di ogni lezione di storia imparata a scuola. E per quando riguarda le storie, era una buona storia, ma Matthew era determinato a far sì che nella sua vita vi fosse una storia ancora migliore. Matthew non sarebbe stato il secondo Mastro Fong. Sarebbe stato il Boss Fong, il primo, un uomo con una sua propria fabbrica, una sua propria foruna.

E come suo padre, Matthew aveva un dono.

Come suo padre, Matthew poteva guardare un certo genere i problema e vedere la soluzione. E i problemi che Matthew poteva risolvere riguardavano uccidere mostri e prenderne il loro gold e i loro oggetti di valore, meglio e più efficientemente di ogni altro che avesse incontrato o di cui avesse sentito parlare.

Matthew era un gold farmer, ma non semplicemente uno di quei tipi che vengono avvicinati dal proprietario di un Internet Cafè che gli offriva sette o otto RMB per continuare a giocare, dando tutti i gold che vincevano al loro capo, che li avrebbe poi venduti con qualche misteriosa procedura. Matthew era Mastro Fong, il gold farmer che poteva fare una singola run di un dungeon e dirti esattamente il modo corretto di farne una seconda per ottenere la massima quantità di gold nel minor tempo possibile. Dove un normale farmer faceva 50 gold in un'ora, Matthew poteva farne 500. E se guardavi Matthew giocare, potevi farlo anche tu.

Mr Wing aveva riconosciuto rapidamente il talento di Matthew. A Mr Wing non piacevano i giochi, non gliene importava niente delle leggende dell'Islanda, Inghilterra, India o Giappone.  Ma Mr Wing sapeva come fare lavorare i ragazzi. Mostrava quanto avevano prodotto durante la giornata su grandi cartelloni ad entrambi i capi della fabbrica, curava i migliori con banchetti abbondanti e party baijiu in stanze private del suo karaoke club pieni di belle ragazze. Matthew ricordava quelle sere come attraverso una nebbia: una ragazza alla sua destra e una alla sua sinistra, su un sofà, premute contro di lui, il loro profumo nel suo naso, riempiendoli il bicchiere mentre Mr Wing  brindava a lui come a un eroe, descrivendo i suoi successi. Le ragazze facevano "ooh" e "aah" e si stringevano più forte a lui. Mr Wing rideva sempre di lui il giorno seguente, perché perdeva sempre i sensi prima di potere andare con una delle ragazze in una stanza ancor più privata.

Mr Wing si accertava del fatto che tutti gli altri ragazzi sapessero di questo suo fallimento, si accertava che prendessero in giro "Mastro Fong" per la sua impossibilità di reggere l'alcool, la sua timidezza con le ragazze. E Matthew si rendeva perfettamente conto di cosa stava facendo il Boss Wing: mostrava Matthew come un eroe, al di sopra dei suoi amici, e poi si accertava che quegli stessi amici sapessero che non era così tanto un eroe, che poteva essere superato. E così tutti loro farmavano gold più duramente, per più ore, mangiando involtini ai loro computer e gridando l'un l'altro da sopra gli schemi fino a tarda notte, nella nebbia prodotta dalle sigarette.

Le ore erano diventate giorni, i giorni erano diventati mesi, e un giorno Matthew si era svegliato nel dormitorio pieno di scoreggie e gente che russava e l'odore di 20 giovani uomini in una stanza troppo piccola e aveva realizzato che ne aveva avuto abbastanza di lavorare per il Boss Wing. Questo fu quando decise che sarebbe stato il capo di se stesso. Questo fu quando decise di diventare il Boss Fong.

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.


ATTENZIONE: sto spostando il lavoro di traduzione al sito http://www.newfractals.net/
queste pagine non verranno più aggiornate.
Qui trovate la nuova pagina relativa alla Traduzione di For The Win in Italiano

venerdì 22 aprile 2011

For the Win, di Cory Doctorow - Dediche



SULLE DEDICHE ALLE LIBRERIE


Molte scene in questo documento sono state dedicate a delle librerie: librerie che amo, librerie che mi hanno aiutato a scoprire libri che mi hanno aperto la mente, librerie che mi hanno aiutato nella mia carriera. Le librerie citate non mi pagano per queste dediche -- non ho nemmeno detto loro che le avrei fatte -- ma mi sembra la cosa giusta da fare. Dopo tutto, spero che leggere questo ebook e deciderete di comprarne una copia cartacea, quindi ha senso suggerirvi un po' di posti in cui potete farlo!




Dedica:

For Poesy: Live as though it were the early days of a better nation.







Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.


ATTENZIONE: sto spostando il lavoro di traduzione al sito http://www.newfractals.net/
queste pagine non verranno più aggiornate.
Qui trovate la nuova pagina relativa alla Traduzione di For The Win in Italiano

For the Win, di Cory Doctorow - Donazioni e qualche parola a insegnanti e bibliotecari


DONAZIONI E QUALCHE PAROLA A INSEGNANTI E BIBLIOTECARI

Ogni volta che metto un libro online gratuitamente, ricevo e-mail di lettori che vogliono mandarmi delle donazioni per il libro. Apprezzo lo spirito generoso, ma non sono interessato in donazioni monetarie, perché le case editrici che mi pubblicano sono molto importanti per me. Contribuiscono incommensurabilmente al libro, lo migliorano, lo introducono a lettori che non potrei mai raggiungere, aiutandomi ad ottenere di più col mio lavoro. Non ho intenzione di tagliarli fuori dal giro.

Ma ci deve essere qualche buon sistema per rendere utile quella generosità, e credo di averlo trovato.

Questo è l'affare: ci sono un sacco di insegnanti e bibliotecari che desidererebbero dare copie cartacee di questo libro nelle mani dei loro ragazzi, ma non hanno il budget per farlo (gli insegnanti negli Stati Uniti spendono circa $1,200 ciascuno di tasca propria per le cose necessarie alle classi e che il loro budget non copre, motivo per il quale sponsorizzo una classe all'Ivanhoe Elementary nel mio vecchio quartiere a Los Angeles: potete voi stessi adottare una classe qui).

Ci sono persone generose che vogliono mandarmi del denaro per ringraziarmi per gli ebooks gratuiti.

Propongo di mettere in contatto questi due gruppi di persone.

Se sei un insegnante o un bibliotecario e vuoi una copia gratuita di For the Win (non è attualmente disponibile una traduzione in italiano), scrivi un'e-mail a freeftwbook@gmail.com con il tuo nome e il nome e l'indirizzo della tua scuola. Verrà pubblicato su http://craphound.com/ftw/donate/ dalla mia fantastica assistente, Olga Nunes, così che i potenziali donatori possano vederlo.

Se ti è piaciuta l'edizione elettronica di For the Win e vuoi donare qualcosa per ringraziare, vai su http://craphound.com/ftw/donate/ e trova un insegnante o un bibliotecario che vuoi supportare. Poi va su Amazaon, BN.com, o il tuo rivenditore preferito di libri e ordina una copia per quella classe, quindi spedisci per e-mail una copia della ricevuta (sentiti libero di cancellare il tuo indirizzo o qualsiasi informazione personale prima di inviarla) a  freeftwbook@gmail.com così che Olga possa segnare quella copia come inviata. Se non vuoi venire ringraziato pubblicamente per la tua generosità, faccelo sapere e ti manterremo anonimo, altrimenti ti ringrazieremo nella pagina delle donazioni.

Ormai ho fatto questo con tre dei miei libri, e fatto arrivare più di mille libri nelle mani di lettori grazie alla vostra generosità. Sono più grato di quanto possa esprimere per questo -- uno dei miei lettori l'ha chiamato "ripagare i tuoi debiti con una gratificazione istantanea". E' una cosa stupenda, non trovate?


Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.


ATTENZIONE: sto spostando il lavoro di traduzione al sito http://www.newfractals.net/
queste pagine non verranno più aggiornate.
Qui trovate la nuova pagina relativa alla Traduzione di For The Win in Italiano

For the Win, di Cory Doctorow - La questione del copyright


LA QUESTIONE DEL COPYRIGHT


La licenza Creative Commons all'inizio di questo documento probabilmente ti ha fatto intuire che ho una visione poco ortodossa del copyright. Per dirla in poche parole: basta poco per ottenere molto e più di quel poco è troppo.

Mi piace il fatto che il copyright mi lascia vendere i miei diritti alle case editrici e agli studi cinematografici e così via. E' bello che non possano semplicemente prendere le mie cose senza permesso e diventare ricchi grazie ad esse senza darmi nulla. Sono in una buona situazione quando mi trovo a negoziare con queste compagnie: ho un ottimo agente e un'esperienza decennale con la legge sul copyright e sulle licenze (includendo un periodo come delegato alla WIPO, all'agenzia delle nazioni unite che si occupa degli accordi sul copyright). Inoltre, non ci sono molte di queste negoziazioni da fare -- anche se vendessi cinquanta o cento edizioni differenti di For the Win (cosa che lo metterebbe lel più alto millionesimo di un percentile per la fiction), si tratterebbe soltanto di un centinaio di negoziazioni, di cui potrei tranquillamente occuparmi.

Odio il fatto che i fan che vogliono fare ciò ciò che i lettori hanno sempre fatto vengano messi nella stessa situazione di tutti questi agenti e avvocati. E' semplicemente stupido dire che una classe di una scuola elementare dovrebbe parlare con un avvocato ad una gigantesca casa editrice globale prima che possano fare una recita basata su uno dei miei libri. E' ridicolo che persone che vogliano "prestare" la loro copia elettronica di un mio libro ad un amico abbiano bisogno di una licenza per farlo. Prestare libri è qualcosa di più antico di qualsiasi casa editrice sulla Terra, ed è una buona cosa.

Le leggi sul copyright stanno venendo sempre più approvate senza un dibattito democratico. Il Inghilterra, dove vivo, il Parlamento ha appena approvato il Digital Economy Act, una complessa legge per il copyright che permette ai giganti corporativi di disconnettere intere famiglie da Internet se uno qualsiasi dei loro membri è accusato (senza necessità di prove) di avere infranto il copyright; crea inoltre un "Great Firewall d'Inghilterra"* che viene usato per censurare qualsiasi sito che non piaccia alle compagnie discografiche e cinematografiche. Questa legge è passata senza nessun serio dibattito pubblico nel Parlamento, fatta passare frettolosamente attraverso un processo tramite il quale i nostri rappresentanti eletti hanno tradito il pubblico per dare un grosso regalo ben impacchettato per i loro amici delle corporazioni.

E c'è di peggio: nel mondo, paesi ricchi come gli Stati Uniti, l'Europa e il Canada hanno negoziato un accordo segreto sul copyright chiamato "The Anti-Counterfeiting Trade Agreement" (ACTA), che ha tutti i problemi del Digital Economy Act e ve ne aggiunge alcuni. Il piano è arrivare a questo accordo in segreto, senza dibattito pubblico, per poi forzare i paesi più poveri a firmarlo minacciandoli di rifiutare loro la possibilità di vendere merci nei paesi ricchi a meno che non firmino. Nell'America il piano è di passare tale trattato senza alcun dibattito nel Congresso, usando il potere esecutivo del Presidente. Nonostante tutto questo sia iniziato quando il presidente era Bush, l'amministrazione Obama ha continuato in questa direzione con grande entusiasmo.

Quindi se non stai violando la legge sul copyright ora, lo starai facendo presto. E le pene stanno per diventare molto peggiori. Essendo io una persona che usa il copyright per guadagnarsi da vivere, questo pensiero mi fa star male.

Quindi, in pratica, fregatevene. O, come l'ha messa il cantante, Wobbly e organizzatore di sindacato Woody Guthrie così eloquentemente:

"This song is Copyrighted in U.S., under Seal of Copyright #154085, for a period of 28 years, and anybody caught singin' it without our permission, will be mighty good friends of ourn, cause we don't give a dern. Publish it. Write it. Sing it. Swing to it. Yodel it. We wrote it, that's all we wanted to do."

"Il copyright di questa canzone è stata registrato negli Stati Uniti, con numero di Copyright 154085, per un periodo di 28 anni, e ogni persona che venga colta a cantarla senza permesso sarà un nostro ottimo amico, perché non ce ne importa niente. Pubblicatela. Scrivetela. Cantatela. Ballate alla sua musica, Cantatela sotto forma di yodel. Noi l'abbiamo scritta, ed è tutto ciò che volevamo fare."

*NdT: espressione ripresa dal "Great Firewall of China", la barriera telematica che blocca l'accesso dalla Cina alla maggior parte del Web. Tale nome deriva, a sua volta dalla Grande Muraglia Cinese.


Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.



ATTENZIONE: sto spostando il lavoro di traduzione al sito http://www.newfractals.net/
queste pagine non verranno più aggiornate.
Qui trovate la nuova pagina relativa alla Traduzione di For The Win in Italiano

giovedì 21 aprile 2011

For the Win, di Cory Doctorow - Audiobook



AUDIOBOOK

I ragazzi della Random House Audio hanno prodotto una fantastica edizione audio di questo libro. Puoi comprarla su CD, oppure puoi comprare la versione in mp3 da una grande quantità di librerie on-line. La vendo io stesso sul mio sito.

Sfortunatamente, non puoi comprarla dai due più popolari venditori di audiobook: iTunes della Apple e Audible di Amazon. Questo perché nessuno di loro mi permette di vendere questo audiobook secondo termini che io ritenga giusti e onesti.

Nello specifico, la Apple si rifiuta di vendere il libro senza un sistema di "digital right management". Questa tecnologia permetterebbe la riproduzione del file solo su dispositivi Apple. E' illegale spostare file affetti da DRM su supporti che non abbiano ricevuto la benedizione della Apple, il che vuol dire che se io vi incoraggiassi a comprare i miei lavori tramite la Apple, perderei la possibilità di continuare a venderli attraverso competitori della Apple in futuro. Questo mi sembra un pessimo affare sia per me che per voi.

A credito di Audible (che fornisce tutti gli audiobook a iTunes) va il fatto che erano disponibili a vendere il libro senza DRM, ma insistevano nell'includere un accordo di licenza con l'utente finale (EULA, End User License Agreement) che proibiva a sua volta di spostare il mio libro su supporti che Audible non avesse approvato. Per cercare di render loro le cose più semplici, mi sono offerto di registrare una piccola introduzione che dicesse "Cory Doctorow e la Random House Audio vi permettono di usare questo libro in qualsiasi maniera che non violi la legge sul copyright". In questa maniera la Audible non avrebbe dovuto dare alcun cambiamento al proprio sito o agli accordi di licenza che l'utente doveva cliccare per usare il file. Ma Audible rifiutò l'offerta.

Non venderei questo libro tramite Wall-Mart [catena americana di negozi al dettaglio, NdT] se questa insistesse che i libri possono essere tenuti solamente su librerie della Wall-Mart e non lo venderò attraverso venditori online che impongono la stessa cosa con le loro librerie virtuali. Questo è il motivo per cui non troverete i miei libri in vendita nei negozi per il Kindle o l'iPad -- entrambi insistono per avere il diritto di ingabbiarti in termini che io reputo ingiusti e pessimi sia per me che per voi.

Sono abbastanza infastidito da tutto ciò. Sappiate che io venderei senza problemi i miei lavori sia tramite Apple che tramite Audible se me li lasciassero vendere senza DRM e con un accordo di licenza con l'utente finale che reciti solo "Non violate le leggi sul copyright". Nel frattempo, vi ringrazio in anticipo per l'aiuto ai venditori di libri audio online che rispettano i diritti sia degli autori che degli acquirenti. E sono in particolar modo grato alla Random House Audio per avermi aiutato in questa battaglia per ottenere un buon accordo per tutti noi.

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.



ATTENZIONE: sto spostando il lavoro di traduzione al sito http://www.newfractals.net/
queste pagine non verranno più aggiornate.
Qui trovate la nuova pagina relativa alla Traduzione di For The Win in Italiano